Il Parco Faunistico del Monte Amiata inserito nella Riserva Naturale del Monte Labro presenta un’esperienza nuova nel variegato panorama dei parchi a livello nazionale:

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ispiratosi al modello del wild park tedesco tende a presentare infatti alcune specie animali in condizioni assolutamente diverse da quelle di altre strutture omonime, che in realtà assomigliano fin troppo agli zoo. Le caratteristiche strutturali, le attività che vi si svolgono e gli itinerari didattici che vi vengono proposti rendono il parco un centro permanente di cultura naturalistica. Di grande rilievo sono le attività di conservazione di alcune specie animali per le quali l’introduzione, la reintroduzione e il ripopolamento costituiscono operazioni utili a favorire una generale tendenza al riequilibrio.

L’area della Riserva Naturale comprende al suo interno anche la vetta del Monte Labro caratterizzata dalla presenza di alcuni edifici di eccezionale importanza storico-culturale, in primis, la Torre Giurisdavidica, voluta da David Lazzaretti perché lì “….troverà salvezza da un secondo diluvio di fuoco e di sangue la famiglia eletta da Dio”. L’inconsueta costruzione, originariamente composta da tre celle sovrapposte a pianta circolare murate a secco con scala esterna a spirale, conserva attualmente solo il primo piano a tronco di cono, di vago sapore nuragico. Al pari della Torre di Babele, cui forse fu ispirata, ha nel sottosuolo una profonda grotta naturale dove è collocato un altare meta di preghiera ancora oggi degli ultimi Lazzarettisti.  Più in basso  sono visibili le rovine dell’eremo e della chiesa.